
epa06326236 An Iraqi Kurdish man stands with his son near a building destroyed in earthquake at Darbandikhan town, near Sulaymaniya city, northern Iraq, 13 November 2017. At least six people were killed and 50 others injured in Iraqi Kurdistan's Sulaymaniyah when a powerful magnitude 7.2 earthquake hit the region along the border between Iran and Iraq on 12 November, local officials said. At least 328 inhabitants were killed and another 3,950 injured in Iran's Kermanshah province bordering Iraq. EPA/AFAN ABDULKHALEQ
Sale ancora il bilancio delle vittime in Iran e Iraq dopo il sisma di magnitudo 7.3 (secondo l’ultima stima dell’Usgs) in una zona nei pressi del confine: 407 il numero dei morti accertati, la maggior parte dei quali in territorio iraniano. Le prime immagini dalle zone devastate mostrano interi edifici sbriciolati dalla potente scossa. Particolarmente difficile la situazione a Darbandikhan, dove l’ospedale è stato severamente danneggiato ed è ancora senza corrente elettrica. Almeno 30 i feriti nella cittadina. “Oltre 200 persone” sono intrappolate sotto le macerie di un complesso residenziale a Sarpol Zahab, la città iraniana più colpita, riferiscono i soccorsi. Nella città, si precisa, 8 scuole sono state distrutte. Nella provincia iraniana di Kermanshah sono stati indetti tre giorni di lutto. Le autorità hanno disposto la chiusura di scuole e università nella provincia di Kermanshah, dove invece sono chiamati a presentarsi al lavoro tutti i dipendenti governativi. “L’obiettivo dei responsabili ora è quello di accelerare gli aiuti e di soccorrere le persone rimaste intrappolate sotto le macerie”. Così la Guida suprema iraniana Seyyed Ali Khamenei, citato dall’Irna, in un messaggio al Paese. L’ayatollah ha chiesto a Esercito e Pasdaran di intervenire nelle aree colpite dal sisma. Il ministro dell’Interno, Abdolreza Rahmani Fazli, ha riferito che sono stati allestiti ospedali da campo e di temere per le aree rurali “dove si prevedono altre vittime”. (Tratto da Ansa)
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