ANCONA – Per due anni, lo avrebbero tormentato per spillargli soldi e gioielli. Si sarebbero fatti consegnare quanto richiesto attraverso minacce, botte e persino delle intimidazioni perpetrate sotto casa della vittima, un 17enne anconetano, costretto addirittura a lasciare per un periodo Ancona, sperando che con la lontananza il tomento potesse finire. Una volta tornato in città, però, la speranza – secondo quanto riscontrato dagli investigatori – aveva lasciato posto alla paura e al terrore, facendo ricominciare un dramma infinito. L’inferno del minore, a cui sarebbero stati strappati oltre 2mila euro nel biennio preso in considerazione dalla procura, è terminato lo scorso maggio, quando i suoi tre presunti aguzzini erano stati bloccati e arrestati dalla Squadra mobile. A cinque mesi dall’identificazione, i tre ragazzi – tutti di origine rom di età compresa tra i 19 e i 23 anni – rischiano di finire a processo. Il pm Rosario Lioniello ha concluso le indagini, contestando la pesante accusa di estorsione aggravata. La combriccola avrebbe iniziato a prendere di mira il 17enne nell’estate 2015, lungo la spiaggia di Palombina. (Fonte: Corriere Adriatico)
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