Un incidente, l’ennesimo tanto per confermare la pericolosità del tratto di strada costellato da incidenti anche molto gravi. Stavolta con una variabile: il cinghiale. Ieri in serata nel Vallone verso l’Aspio a provocare il fuori strada di una Golf è stato infatti un animali ungulato. Per evitarlo il conducente ha sbandato ed è finito a margine della carreggiata. Per fortuna le conseguenze dell’impatto non sono state gravi, l’automobilista è rimasto lievemente ferito.
Spesso il rischio si presenta in strada con la sagoma di un cinghiale e se va bene si riesce a schivarlo rischiando di finire fuori strada, quando va male ci si finisce contro con il pericolo di sfasciare la carrozzeria e – soprattutto – di farsi male. Per esempio nel marzo 2016 sulla Provinciale del Conero era stato abbattuto un cinghiale maschio di oltre 100 kg ferito dopo essere stato investito da un’auto. Solo uno dei tanti incidenti, che possono aver conseguenze legali. Ne sa qualcosa il Parco del Conero, chiamato a risarcire danni per settemila euro, oltre alle spese di giudizio per un incidente accaduto nell’aprile del 2012.
Un automobilista anconetano all’epoca trentenne, in tarda serata, mentre percorreva la strada provinciale 1 del Conero all’altezza della “Vedova” investì un cinghiale maschio di circa 80 chili, che aveva improvvisamente attraversato la strada, priva di illuminazione pubblica. Nell’incidente, che avvenne nel territorio anconetano compreso nel Parco del Conero e fu rilevato dalla Polizia Provinciale, l’animale era morto, l’automobilista non s’era fatto male, ma la sua vettura (una station wagon acquistata da pochi mesi) ne era uscita davvero malconcia. Anche per questo il Parco punta all’abbattimento dei cinghiali. A febbraio scorso la conta era arrivata a oltre duemila cinghiali abbattuti, meno di duecento quelli presenti. (Corriere Adriatico)
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