
“Vengo anch’io. No tu no. E perché?… Perché trasmetti il Covid”. Non lascia spazio all’immaginazione il cartello di divieto di accesso agli animali per l’utilizzo degli ascensori che portano alla spiaggia del Passetto dato che subito sotto all’immagine del cane barrato, viene riportata la motivazione: “Potrebbero essere venuti in contatto con rifiuti contaminati da Covid-19 (es. fuoriuscita da sacchetti della spazzatura eventualmente danneggiati o non chiusi correttamente)”. Un messaggio forse adatto più a cani randagi che scorrazzano nelle discariche di una città in stile hollywoodiano ‘Io sono leggenda’ che non a quegli animali da compagnia tenuti al guinzaglio dove anzi, il padrone, tanto tiene al proprio Fido che il sacchetto dell’immondizia nemmeno glielo fa annusare. Fatto sta che all’ingresso degli ascensori il cartello non è passato di certo inosservato al punto da sollevare un polverone questa volta non tanto da parte di quegli animalisti considerati da alcuni come ‘estremisti’, ma da coloro che non vogliono più semplicemente la diffusione della disinformazione. A far subito chiarezza è la Lega Anti Vivisezione che ribadisce e sottolinea come “i cani non hanno alcuna funzione nella trasmissione del Covid-19” e chiede alla sindaca Valeria Mancinelli di “rimuovere subito il divieto”. Il cartello che si trova ben visibile al Passetto infatti, “oltre a porre un divieto iniquo – spiega Maria Aquila, responsabile Lav per le Istituzioni delle Marche -, è anche fuorviante. Chiediamo quindi al sindaco di Ancona, Valeria Mancinelli, di rimuovere da subito il cartello poiché il divieto non ha alcun fondamento scientifico e non vi è mai stata alcuna disposizione nazionale, nemmeno in piena emergenza Coronavirus, che vietasse l’ingresso dei cani in ascensore”. Carte scientifiche alla mano, la Lav controbatte al divieto aggiungendo che “Tutti gli organismi scientifici internazionali e nazionali sono concordi nel non attribuire agli animali domestici, tantomeno i cani, alcuna funzione nella trasmissibilità del covid-19. Sono invece stati certificati in alcuni paesi (Hong Kong e Belgio per esempio) alcuni casi di trasmissione dall’uomo a cani e gatti di casa da persone positive”. A riprova di quanto affermato dalla Lav vi è poi il documento: “Animali da compagnia e Sars-Cov-2: cosa occorre sapere, come occorre comportarsi” pubblicato dall’Istituto Superiore della Sanità nel quale viene riportato che “La diffusione dell’infezione da virus Sars-Cov-2 nell’uomo avviene per contatto interumano” e che “Non esistono evidenze che gli animali da compagnia abbiano un ruolo epidemiologico nella diffusione del virus all’uomo” dunque “il cartello da noi denunciato – conclude la Lav – è illegittimo, fuorviante, ascientifico” e andrebbe corretto per evitare possibili e inutili allarmismi. Infine, spunta anche un cartello a Villa Igea dove vengono riportati i “Dieci comportamenti da seguire a seguito del nuovo Coronavirus”. Proprio il punto numero 9 spiega: “Gli animali da compagnia non diffondono il nuovo Coronavirus”. (Il Resto del Carlino)
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