
Una colletta per i piccoli figli e la moglie di Olivier rimasti soli dopo la morte a soli 34 anni del giovane operaio. A lanciarla i suo colleghi, a raddoppiarla l’azienda Clabo dove lavorava da 13 anni. Olivier Fuakuputu Migiele nato a Kinshasa (Uganda) ma da 13 anni nello Jesino è stato stroncato a pochi giorni dal suo 35esimo compleanno: è morto lunedì pomeriggio all’ospedale Carlo Urbani, colpito da un arresto cardiaco in casa. Stimato operaio alla Clabo e papà di due bimbi era sposato con Sarah Kasakasa Mamelia da cu aveva avuto due figli. Con loro avrebbe voluto festeggiare il suo compleanno il 18 aprile. Vivevano a Pianello. Si è sentito male in casa domenica, poi il ricovero in Terapia intensiva al Carlo Urbani. I medici ce l’hanno messa tutta ma non c’è stato nulla da fare. “Olivier era un grandissimo lavoratore – racconta commosso e ancora incredulo Pierluigi Bocchini, presidente di Clabo – che con noi aveva coronato il suo sogno. E non sono parole di circostanza. Siamo sotto choc. Era un ragazzo in forma e sempre sorridente, siamo rimasti attoniti. Era venuto da noi quando ai tempi in cui, per un paio d’anni abbiamo avuto la squadra Jesina calcio. Suo fratello, giocatore, ci aveva chiesto di aiutarlo e trovargli un lavoro. Lo abbiamo preso con noi, aveva appena 22 anni e sognava un futuro. Era il 2005. Ha resistito a tutta la ristrutturazione aziendale, alle mobilità. Ogni responsabile di produzione non faceva altro che parlare bene di lui. Lo proteggevano perché era molto bravo nel suo lavoro, onesto, sempre disponibile, anche agli straordinari. E’ scattata subito una colletta tra i dipendenti per la moglie e i due bimbi piccoli, l’azienda raddoppierà la cifra raccolta”. Increduli e sotto choc i colleghi di linea. La camera ardente è stata allestita nella casa del commiato Bondoni a Pozzetto di Castelplanio e sarà aperta da oggi alle 13. I funerali sabato 21 aprile. (Il Resto del Carlino)
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