
Valeria Mancinelli viene confermata sindaco di Ancona con il 62,8% (100 sezioni su 100) dei voti: 21.152 preferenze. Con le sue liste civiche (Ancora per Ancona, Centristi per Ancona, Ancona Popolare) e i partiti del centrosinistra (Partito democratico e Verdi), i dorici le affidano ancora una volta la guida della città. Le riconfermano la fiducia, la appoggiano e la sostengono in questa lunga battaglia ‘di coerenza’ che ha intrapreso quando Palazzo del Popolo era in condizioni disastrose. Il suo agire da manager, il suo decidere mettendo da parte fasi democratiche che hanno portato a confronti poco redditizi, è stato superato ‘dai fatti’.
Lo sfidante, Stefano Tombolini, era appoggiato da Forza Italia, Lega, Udc, Fratelli d’Italia, Servire Ancona e la lista civica 60100. Si è fermato al 37,2%di preferenze: 12.541 voti.
“Il Pd vince perché qui la politica non ha pensato a se stessa ma si è preoccupata dei problemi della città e abbiamo pensato ai risultati. E non è solo per il Pd, ci sono altri 8mila voti dati alle liste civiche. Qui la coalizione di governo uscente – dice – ha dato alla città l’impressione di occuparsi dei problemi e di portare a casa dei risultati, una politica che fa il suo mestiere”. Cercando di capire da dove sono arrivati i voti, ‘non so se i cinque stelle hanno votato per me, ho nomi e cognomi di chi ha manifestato consenso come ‘Altra idea di città’ e dall’altra parte qualche segnale l’ho avuto. Ma nessuna certezza’.
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