
Maxi sequestro dei carabinieri forestali: nel mirino un ristorante jesino che aveva 1.200 uccelli la cui commercializzazione e vietata: nei gai anche i cacciatori che avevao fornito la cacciagione proibita. Nei giorni scorsi, i Carabinieri Forestali hanno sequestrato, presso un esercizio di ristorazione sito nell’area dei colli Jesini, oltre 1.200 uccelli, tra cui tordi, merli, beccacce, beccaccini, frullini, allodole, tutte specie la cui commercializzazione è espressamente vietata dalla Legge sulla caccia.
Le attività investigative sono poi proseguite con una seconda serie di perquisizioni a carico di numerosi cacciatori che risultavano aver ceduto illegalmente la selvaggina per fini commerciali al ristorante.
Presso le abitazioni in uso a tre dei nove cacciatori indagati, sono state rinvenute e sequestrate complessivamente oltre 22.400 munizioni abusivamente detenute, unitamente a 182 carcasse congelate di uccelli che non risultavano regolarmente registrati nei tesserini venatori.
13.000 munizioni, unitamente a polvere da sparo, piombo, bilancini ed altra strumentazione per l’autoproduzione di cartucce sono state rinvenute incustodite in un’abitazione rurale sita in Comune di Jesi, di facile accesso a chiunque, dove alcuni dei cacciatori indagati erano soliti custodire i cani da caccia.
Ritirate cautelativamente anche 30 armi da fuoco e le licenze di porto d’armi a due dei tre cacciatori sorpresi con gli ingenti quantitativi di munizioni.
I titolari dell’esercizio di ristorazione, i quali non sono stati in grado di provare la tracciabilità di tutta la selvaggina rinvenuta, rischiano anche le sanzioni per la mancata tracciabilità degli alimenti somministrati, e la denuncia per commercio di specie tutelate dalla convenzione di Washington Cites, senza la prescritta documentazione. (Corriere Adriatico)
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