Mancano due settimane e mezzo e sulla riapertura dell’anno scolastico per ogni ordine e grado c’è un grande e generale punto interrogativo. Spazi nelle aule per il distanziamento, lezioni in presenza o in remoto, docenti per coprire le cattedre, i famosi banchi monoposto di cui tanto si è parlato. Sarebbero questi i problemi principali che si frappongono tra le autorità e lunedì 14 settembre, quando dovrebbe suonare la prima campanella dell’anno.
Eppure, se mai ce ne fosse bisogno, a venti giorni dal via, uno dei nodi che stanno emergendo con maggior peso è quello dei trasporti: «Siamo molto preoccupati per l’insieme di quanto sta accadendo nel mondo della scuola – ha ribadito ieri il segretario regionale della Uil, Claudia Mazzucchelli, fino a poche settimane fa a capo del settore scuola della stessa sigla – Non capisco cosa possa originare l’ottimismo del governo e dell’ufficio scolastico regionale, le cose vanno male. È vero, uno dei problemi più delicati da risolvere sarà quello dei trasporti, di cui si è parlato poco e che invece rischia di essere non di poco conto».
La conferma alle parole della Mazzucchelli arriva da Muzio Papaveri, presidente della Conerobus, la principale azienda di trasporti delle Marche: «Servirebbero più mezzi per rimodulare l’offerta rispetto agli anni scorsi, visto che la capacità di carico è stata ridotta al 60% – spiega Papaveri – Ad Ancona città, ad esempio, parliamo del capoluogo di regione, servirebbero 75 mezzi in più per coprire tutti i servizi, capisce che non è facilissimo. Con le capienze ridotte a bordo non è la stessa cosa, questo è evidente, si tratta di pura matematica, ma i problemi non finiscono qui. Fermo restando che si riesca a trovare i mezzi, poi serve anche trovare chi li guida. Reperire autisti abilitati sulla piazza, pronti e formati, non è facile. Ecco dunque che di base la problematica c’è e i tempi per risolverla sono sempre più stretti. Le aziende di trasporti come la nostra si sono mosse da tempo per cercare un dialogo con le istituzioni, ma soprattutto con i dirigenti delle scuole. Sono loro che ci devono dire quali sono le loro esigenze in base alle regole di entrata delle classi, delle lezioni, come sono suddivise nel corso della giornata. A quel punto noi potremmo calibrare la risposta».
Dalla fine di luglio sono iniziati gli incontri per affrontare questa problematica, ma ad oggi mancano le soluzioni: «La Regione ha iniziato a sollecitare da qualche tempo e a cavallo di ferragosto c’è stata una forte accelerazione – aggiunge Papaveri – Il 12 agosto ci siamo incontrati con Palazzo Raffaello per la questione trasporti del nostro bacino Conerobus, oggi (ieri, ndr.) mi risulta che siano fissati incontri analoghi nel fermano e nell’ascolano e proprio lunedì si è parlato di trasporti a livello nazionale durante una seduta della Conferenza Stato-Regioni. I panni iniziano a stringersi addosso, dobbiamo fare in fretta altrimenti rischiamo di trovarci impreparati al grande giorno». (il Resto del Carlino)
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