
“Pronto? Buongiorno signora, sono il maresciallo dei carabinieri. Non si allarmi, la chiamo perché suo nipote è rimasto coinvolto in un incidente stradale. Sta bene ma l’abbiamo trattenuto in caserma. Ci sarebbe una somma da pagare per risarcire il danno e farlo tornare a casa senza problemi giudiziari”. Così gettavano nel panico le loro vittime per convincerle, con l’inganno, a estorcere cifre che potevano arrivare anche a seimila euro. Nel novembre scorso i carabinieri di Osimo avevano arrestato i figli di 33 e 37 anni e oggi il padre di 64, tutti napoletani.
L’accusa è di associazione per delinquere finalizzata all’estorsione e alla truffa continuata aggravata. I malviventi sono autori di 70 truffe del genere commesse su tutto il territorio del Centro-Nord Italia (Marche, Abruzzo, Molise, Toscana, Umbria, Lazio e Liguria): solo nella seconda decade del mese di marzo dell’anno scorso avevano portato a termine 20 colpi. Nella provincia dorica hanno “messo le mani” su Ancona, Numana, Sirolo, Jesi, Osimo, Polverigi, Agugliano, Filottrano e Loreto. Un giro di affari stroncato dai Carabinieri di Osimo proprio in queste ore nell’ambito dell’operazione “True justice 3”.
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