La terra ha tremato forte questa mattina alle 05:11 nell’estremo nord del cratere sismico già conosciuto dall’agosto del 2016. La scossa principale di mag4.7 era stata data dai circuiti internazionali per mag5.1 poi rivista dall’INGV che fatte le dovute stime ha riportato il sisma a mag4.6. L’epicentro a 2 km da Pieve Torino e a 4km da Muccia. L’ipocentro alla profondità di 8.9km. Al momento si registrano ulteriori danni alle già provate condizioni degli edifici impossibile al momento quantificare. Il terremoto ha spaventato oltre le popolazioni locali anche tutte le Marche da Fano, in giu, scossa avvertita ad Ancona, Macerata, Perugia e Terni e alcune segnalazioni anche da Roma. Sono seguite delle repliche quelle piu importanti di Mag3.5 avvenute alle 5:48, 06:00 e 06:48 medesima profondità. Si segnalano crolli e al momento una ventina di famiglie evacuate da Pieve Torina, danneggiate anche alcune casette SAE. Qua sotto l’articolo del Corriere Adriatico di oggi…. (Giancarlo Marescia, Conero Radio Team, Anconaline)
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Forte scossa di terremoto intorno alle 5.11 di questa mattina nelle Marche avvertita anche sulla costa. Al momento non si segnalano danni alle persone. La prima stima dell’Ingv parla di magnitudo 4.7 e di epicentro a Muccia, una seconda scossa (magnitudo 2.1) cinque minuti dopo. La scossa è stata avvertita anche in Umbria, mentre sui social post segnalano che la terra ha tremato da Fano a San Benedetto.
Il sindaco di Muccia teme per eventuali danni alle abitazioni finora agibili. “Se con quest’ultima scossa hanno riportato danni vedremo crescere il numero degli sfollati”. Esasperato anche il barista di Pieve Torina: “Ho trovato bicchieri rotti e altri danni. Anche la mia abitazione è di nuovo danneggiata”. È conclude esasperato: “Si torna all’ottobre del 2016…”.
Intanto i tecnici del Comune di Muccia sono al lavoro per verificare eventuali danni causati dal terremoto. Evidenti quelli a Santa Maria di Varano, piccola chiesa del ‘600, dove è crollato una porzione di campanile e si è accentuata una crepa.
Dalle verifiche effettuate nelle aree dove sono realizzate le Soluzioni abitative di emergenza non si riscontrano problemi, al massimo sono caduti alcuni oggetti. E la conferma arriva anche da alcuni cittadini che ci vivono: «Abbiamo avuto molta paura, ma nessun danno».
In questi ultimi 30 giorni – riferisce il sito dell’Ingv – la zona a sud di Camerino, in provincia di Macerata, è stata interessata da un incremento di sismicità con terremoti che hanno raggiunto valori di magnitudo (Mw) pari a 4.0 il 4 aprile alle ore 4.19 italiane.
Tali eventi rientrano nella sequenza sismica iniziata il 24 agosto 2016 con l’evento di magnitudo Mw 6.0, avvenuto nei pressi di Amatrice e Accumoli (RI) e culminato con l’evento sismico del 30 ottobre 2016 di magnitudo Mw 6.5. La sequenza si è gradualmente sviluppata, interessando un’ampia fascia dell’Appennino centrale, un’area di 1200 km2, estesa per circa 80 km in direzione NNW-SSE e larga circa 15-20 km, dalla provincia di Macerata, nelle Marche, alla provincia dell’Aquila, in Abruzzo. (Corriere Adriatico)
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