
La prima ‘mamma spaziale’ per il varo di una nave da crociera. Madrina d’eccezione ieri mattina nell’arsenale dorico della Fincantieri dove è stata messa in acqua la Viking Orion, quinto prototipo di una serie che, alla fine, ne vedrà la costruzione di ben dieci. Anna Fisher, astronauta americana prima mamma nello spazio nel 1984, ha avuto l’onore di tagliare il nastro e lasciare che la bottiglia di champagne si infrangesse con successo contro la chiglia della Viking 5. Quella precedente, la Viking Sun, appena consegnata lunedì scorso, è tornata nello scalo anconetano trasportando tutti gli ospiti ed invitati dall’armatore, il norvegese Torsten Hagen: «Non potevate fare di meglio – ha detto Hagen alle maestranze presenti – neppure io credevo saremmo stati in grado di rispettare il progetto di costruirne dieci, tutte di ottima qualità, senza errori».
L’amministratore delegato di Fincantieri, Giuseppe Bono, al suo quindicesimo anno alla guida dell’azienda leader mondiale della cantieristica, oltre a benedire l’accordo coi francesi sulle sorti societarie dei Stx e del cantiere St.Nazaire, si è soffermato su Ancona: «I tempi della crisi, tra il 2010 e il 2013 – ha detto Bono – sono ricordi lontani e ormai sbiaditi. Quelli erano i tempi della ‘collera’ dei sindacati che stava per provocare danni enormi. Abbiamo tenuto duro, superato quella fase e adesso veleggiamo verso nuovi orizzonti. Dieci navi per la Viking? Io ne auspicoanche il doppio, le capacità le abbiamo».
La nave varata ieri in realtà rimarrà in bacino per alcuni mesi prima di essere spostata in banchina per l’allestimento conclusivo degli interni, con la consegna prevista per la prossima estate. In fase di pre-montaggio c’è già pronta la nave n.6 del modello Viking e altre due stanno spingendo per entrare in produzione; confermata dai diretti interessati l’opzione per le ultime due, con la consegna tra il 2022 e il 2023.
Lo stabiliemento di Ancona si conferma in piena attività, con lavoro garantito per oltre cinque anni, in media con gli altri sette cantieri del gruppo. Ancona, tuttavia, può crescere: «Noi siamo pronti a fare la nostra parte, mi aspetto la stessa cosa da parte delle istituzioni locali. Il cantiere di Ancona va ingrandito, migliorato e reso appetibile per tutta una serie di commesse. Lasciarlo così com’è non ha senso, strategicamente sarebbe una sconfitta» è stato l’affondo di Bono a Regione, Comune e Autorità portuale.
«La prima cosa da fare è allungare il bacino, almeno di una ventina di metri, per aumentare il tonnellaggio delle navi e fare quello scatto in avanti per trasformare Ancona in un hub e non nel solito cantiere comprimario. Le possibilità tecniche ci sono, le abbiamo studiate. Ripeto, da parte nostra massima collaborazione, credo che pure al territorio faccia bene uno scatto in avanti del genere, ora le istituzioni lo dimostrino». La Viking Orion pesa 47.800 tonnellate, ha 465 cabine e può ospitare 930 passeggeri (1.400 persone compreso l’equipaggio). (RESTO DEL CARLINO)
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