
A Pasqua chiusi dentro il cimitero di Tavernelle: arrivano le scuse di Anconambiente, responsabile del servizio cimiteriale diapertura e chiusura dei cancelli. «E’ una cosa che non doveva accadere – spiega l’ad della società partecipata del Comune, Roberto Rubegni –, ma una serie di concause hanno ingenerato questo disguido. Il servizio di apertura e chiusura dei cancelli è dato in subappalto a un’azienda privata e specializzata. Sarà mia premura fare accertamenti su quanto accaduto e, nel caso, prendere provvedimenti».
Tutto ruota attorno alla modifica dell’orario di chiusura degli ingressi cimiteriali che, ironia della sorte, dovevano cambiare proprio la domenica di Pasqua, 1 aprile. Il fastidioso ‘Pesce d’aprile’ se lo sono dovuto sorbire alcuni visitatori del campo santo, in visita a familiari tumulati o inumati nel grande cimitero comunale. Tra loro anche Lorenzo Brega che a Pasquetta, dopo essere rimasto vittima del disservizio il giorno precedente, si è rivolto al Carlino per denunciare l’accaduto: «Orari modificati lunedì di Pasquetta – replica Brega, anche ieri in visita al cimitero –? A me non risulta. Alle 16,30, esattamente come la domenica di Pasqua, la voce registrata diffusa dall’altoparlante annunciava che il cimitero avrebbe chiuso i cancelli mezz’ora più tardi, ossia alle 17, come previsto dall’orario invernale, in vigore fino al 31 marzo. E’ stata una brutta avventura, specie per come siamo stati trattati».
Arrabbiato anche l’assessore comunale alle manutenzioni, Stefano Foresi, secondo cui «bastava un po’ più di attenzione per evitare il problema, per fortuna adesso risolto. Mi unisco alle scuse». Il nuovo orario resterà in vigore dal primo aprile al 30 ottobre, quando tornerà operativo quello invernale, e prevede l’apertura fino alle 18,30.
Cimitero di Tavernelle che, al di là dell’episodio capitato nei giorni di festa, ha bisogno di investimenti e di continui interventi di manutenzione. Il Carlino ha fatto un giro parziale ieri all’interno dell’enorme area, passando da un settore all’altro, da quello ordinario al quello ebraico, compresi i colombari più vecchi e la parte riservata alle inumazioni.
In linea generale ciò che salta all’occhio è la generale sensazione di un terreno in continuo movimento. Non si contano i piccoli smottamenti, gli avvallamenti, sia della terra che dei marciapiedi e delle tombe. Le stesse che, prima di tutto, avrebbero bisogno di una sistemata, ma certo in molti casi entra in gioco la salvaguardia da parte degli stessi parenti, non sempre presenti, magari perché defunti o trasferiti. Le piogge delle settimane scorse hanno lasciato il segno e il personale fa ciò che può per limitare i danni. (Il Resto del Carlino)
Views: 207